Sul Piave, i comandi italiani predisposero una difesa “elastica” basata su di un sistema di linee ordinate per una profondità di 15 km legate tra loro da posizioni fortificate definite caposaldi. Se il nemico rompeva una linea, ne trovava subito un’altra, mentre il caposaldo destinato a resistere costituiva una pericolosa spina profonda. A Fossalta, oltre al caposaldo Ronche, erano predisposto il caposaldo dell’Osteria e Capo d’Argine.